Oggi la puntata di Barlumi sarà un po’ diversa: ci saranno solo citazioni, nessun mio commento perché Salinger è talmente immenso che ogni commento sarebbe superfluo e sminuirebbe la sua grandezza.
Buona lettura e buoni barlumi privati.
– Signorina Carpenter. La prego. Conosco i miei doveri, disse il giovanotto. – Tu devi solo tenere gli occhi bene aperti per il caso che passi qualche pescebanana. Questo è un giorno ideale per i pescibanana.
– Non ne vedo neanche uno.
– E’ comprensibile. Hanno delle abitudini molto singolari. Molto, ma molto singolari.
Continuò ad avanzare spingendo il materassino. L’acqua non gli arrivava al petto. – E’ una vita molto tragica, la loro, poveretti, – disse. – Lo sai cosa fanno, Sybil?
Sybil scosse il capo.
– Vedi, nuotano dentro una grotta dove c’è un mucchio di banane. Sembrano dei pesci qualunque, quando vanno dentro. Ma una volta che sono entrati, si comportano come dei maialini. Ti dico, so da fonte sicura di certi pescibanana che, dopo essersi infilati in una grotta bananifera, sono arrivati a mangiare la bellezza di settantotto banane -. Avvicinò di mezzo metro all’orizzonte il materassino e la sua passeggera. – Naturalmente, dopo una scorpacciata simile sono così grassi che non possono più venir fuori dalla grotta. Non passano dalla porta.
– Non troppo lontano, – disse Sybil. – E poi, cosa fanno?
– Cosa fanno chi?
– I pescibanana.
– Oh, vuoi dire dopo che hanno mangiato tante banane che non possono più uscire dalla grotta bananifera?
– Sì, – disse Sybil.
– Ecco, mi rincresce molto di dovertelo dire, Sybil. Muoiono.
– Perché? – chiese Sybil.
– Ecco, gli viene la bananite. E’ una malattia terribile.
– C’è un’onda che sta arrivando, – disse Sybil nervosamente.
– Faremo finta di non vederla. La snobberemo, – disse il giovanotto. – Due snob -. Prese in mano le caviglie di Sybil e spinse in basso e in avanti. Il materassino si rizzò sopra la cresta dell’onda. L’acqua inondò i capelli biondi di Sybil, ma il suo strillo era pieno di gioia.
Con la mano, quando il materassino fu di nuovo immobile, si tolse dagli occhi un lungo ciuffo bagnato e piatto, e riferì: – Ne ho visto uno.
– Cos’hai visto, amor mio?
– Un pescebanana.
– Santo cielo, no! – disse il giovanotto. – Aveva delle banane in bocca?
– Sì, – disse Sybil. – Sei.
All’improvviso il giovanotto tirò su uno dei piedi bagnati di Sybil, che sporgevano oltre l’orlo del materassino, e ne baciò il collo.
– Ehi! – disse la padrona del piede, voltandosi.
– Ehi cosa? Adesso si torna. Ti basta così?
– No!
– Mi rincresce, – disse il giovanotto, e spinse il materassino verso la spiaggia finché Sybil poté scendere. Poi lo tirò fuori dall’acqua e lo portò a riva.
– Ciao, – disse Sybil, e corse senza rimpianto in direzione dell’albergo.
Commenti recenti